Conviene davvero, quando si tratta di business, non fidarsi di nessuno?

Bisogna fidarsi oppure no?

Donald Trump in un suo libro dice più o meno così: “una persona la conosci davvero quando è messa alle strette, e solo sotto le peggiori condizioni.”

Beh, io non sono il tipo di persona che apprezza il modo di fare di Trump, tuttavia questa è senza dubbio una asserzione vera.

Non importa da quanto tempo conosci qualcuno: puoi dire di conoscerlo davvero nel momento in cui, insieme, avete affrontato TANTI casini.

Ma non casini “normali”.

Casini nei quali i vostri interessi vanno in contrasto.

Quelli, e solo quelli, sono i casini che ti fanno conoscere veramente chi hai di fronte.

Tanto per fare un esempio non business: dopo 6 anni di matrimonio, io e mia moglie ci siamo separati per un anno.

Ma abbiamo fatto le cose seriamente: con tanto di “mediatore” con il quale abbiamo discusso chi teneva cosa, dove stavano i figli, quanto io pago a lei (e te pareva!) e così via.

Beh, in quella situazione così emotivamente difficile, ho conosciuto davvero mia moglie.

E mi è piaciuta così tanto… che ci siamo rimessi insieme e da allora siamo ancora lì.

Eh lo so, non imparo mai. 😉

Dunque, il punto è semplice: finché non affronti situazioni con qualcuno in cui il tuo interesse contrasta con il suo, allora non lo conosci davvero.

Ma questo apre il grosso casino della fiducia: cioè puoi fidarti dei tuoi collaboratori, dei tuoi soci, dei tuoi partner?

Beh, la risposta da imprenditore con il pelo sullo stomaco, che è quella di Trump, è non fidarti mai di nessuno.

Ma è una risposta che da sola non prende in considerazione tutto, e comunque anche Trump stesso, anche se non lo dice, ha il suo cerchio di gente super fidata.

Infatti come dice Stephen Covey: “NON avere fiducia in qualcuno COSTA, soprattutto se parliamo di business.“

Ma costa soldi veri, no sciocchezze.

Ad esempio: il fatto che tu non ti fidi di qualcuno vuol dire che vai da un avvocato a preparare un contratto, e questa roba costa soldi, costa tempo, costa rotture di scatole.

Dunque, visto che non fidarsi costa e RALLENTA tutte le operazioni di business, fidarsi, nel mondo ideale, sarebbe la cosa migliore.

Ma come si fa a non prendere fregature, o quantomeno a limitarle?

Beh, io personalmente uso la tecnica del SANDBOX In pratica metto la persona che conosco all’interno di quest’area “grigia”, nella quale do il beneficio del dubbio POSITIVO.

Cioè tendo a fidarmi, ma contemporaneamente mi tutelo da eventuali casini che possono accadere.

Ma glielo dico anche chiaramente a questa persona: pensa che recentemente ho conosciuto un amico che mi piace un sacco, e gli ho detto tutto contento: “guarda, mi trovo così in sintonia che ti metto subito nel mio sandbox di livello 1.”

Beh, non è che lui sia stato così entusiasta di sapere questa cosa, ma questo è un altro discorso. 😉

Diciamo che è un po’ come il contratto di Renzi a memoria “a tutele crescenti”.

Qui però è “a tutele decrescenti”.

Cioè, parto con tutele molto alte.

E poi, man mano che i casini arrivano (nel mio caso non che li forzo io come suggerisce Trump, tanto non so a lui, ma a me i casini arrivano uguale), aumento la fiducia, aumento la velocità del business e diminuisco i costi.

Insomma, pian piano “tolgo sempre più tutele.”

Insomma: non fidarsi… costa soldi!

Ma fidarsi è rischioso.

Dunque, va trovato l’equilibrio giusto!