Come conciliare lavoro e famiglia quando entrambi ti richiedono tanto tempo, energie e attenzioni?
Ti capita mai di arrivare a casa tardi la sera dal lavoro, e quindi di trovare troppo spesso la moglie o la compagna così incacchiata che vorresti tornare indietro?
Ti capita di lavorare nel weekend e dimenticarti così di presenziare alla grigliata con la suocera pianificata mesi e mesi prima?
Oppure di dover saltare, sempre per motivi di lavoro, lo spettacolino di fine anno di tuo figlio, e quindi di ricevere occhiate di disprezzo dalla suocera, la stessa di prima che si era incacchiata perché avevi saltato la grigliata?
Ecco: avendo io qualche business da gestire, più una moglie, più 3 figli, più, ebbene sì, una suocera… diciamo che mi sono trovato in situazioni simili diverse volte.
Anzi, ad essere sinceri, questo barcamenarmi tra lavoro e famiglia è stato un motivo di conflitto piuttosto ricorrente, soprattutto all’inizio.
Finché non abbiamo trovato la quadra.
Ora, so che le situazioni di tutte le famiglie sono diverse, dunque questo è un altro di questi casi dove non esiste una soluzione per tutti.
Però oggi voglio darti qualche spunto di come noi abbiamo lavorato nella direzione di risolvere questo problema.
Allora: prima di tutto, la prima cosa che abbiamo fatto, insieme, è stato definire i motivi interiori delle esigenze di entrambe le parti.
Cioè, il discorso è stato: ma io Marshall perché mi trovo a lavorare così spesso anche il sabato? O durante le sere? E nonostante gli affari vadano bene.
Ecco, il mio consiglio è questo: fatti anche tu la domanda, ma fattela seriamente!
Se sei onesto, se diventi CONSAPEVOLE dei motivi interiori per cui questo ti accade, potresti scoprire cose molto interessanti.
Ad esempio: potresti scoprire che forse questo problema non è una vera esigenza del tuo lavoro, ma sei tu che non gestisci bene il tempo durante le ore di lavoro.
Questo, per la mia esperienza, è un problema abbastanza frequente, ma lo risolvi anche facile: basta un corso di gestione del tempo e un po’ di impegno.
Oppure, potresti scoprire che non è che non riesci a delegare: è che hai paura di perdere importanza se deleghi, o ti spaventa cosa potrebbe succedere.
O potresti scoprire cose ancora più profonde.
Tipo che stai al lavoro perché a casa non c’è una situazione familiare di armonia.
Oppure che per te lavorare significa realizzare te stesso.
Ecco: queste sono le domande lato uomo.
Dall’altra parte, però, anche mia moglie doveva farsi qualche domanda.
Tipo chiedersi: ma questo lavoro di mio marito che va “oltre i limiti”, alla fine a chi torna utile?
Cioè, questo uomo lo fa solo per lui, o è anche ciò che permette a lei e alla famiglia di vivere la vita che tutti noi desideriamo?
E soprattutto: io, moglie in questo caso, chi voglio vicino?
Una persona realizzata, ma al prezzo di averla meno presente, o una persona più presente, ma al prezzo di averla meno realizzata?
E ancora: è più importante la quantità di tempo insieme o la qualità di quel tempo?
E come possiamo far crescere la qualità di quel tempo?
Ecco: questo lavoro di confronto e di auto analisi reciproco è stato la base per poi iniziare a sistemare le cose.
Poi, solo dopo, abbiamo iniziato a darci delle regole operative.
Ad esempio: abbiamo definito quanti giorni a settimana io avevo effettivamente bisogno/voglia di lavorare e quali fossero i momenti come le grigliate, assolutamente importanti per la famiglia, e quali invece no.
Abbiamo definito insieme orari, tempi e anche modalità.
E alla fine abbiamo trovato un equilibrio.
Ecco: tutto questo processo, per noi è stato utile, e spero possa essere utile anche a te.
Oggi questo non è più un problema per noi, l’equilibrio tra famiglia e lavoro è perfetto, da libro Cuore proprio… 🙂