Ecco cosa devi rispondere esattamente quando ti dicono “le faremo sapere”

Capita a tutti di ricevere un “le faremo sapere”, ma in casi come questi esiste un modo PRECISO di rispondere per NON farti rimbalzare all’infinito.

Per questo motivo, oggi condivido con te una regoletta da istallare nel tuo atteggiamento imprenditoriale, che sembra piuttosto scema apparentemente, ma solo apparentemente.

In realtà viene usata troppo poco, ed è una di quelle piccole/grandi cose, almeno per me, che fa davvero tutta la differenza del mondo.

E ancora di più la fa se la insegni o se “obblighi amorevolmente” tutto il tuo staff ad utilizzarla.

Tanto per dire, io la insegno al team dei miei commerciali.

A cosa serve sta regola: a evitare che uno ti “rimbalzi” in avanti nel tempo all’infinito, allo scopo di NON prendere una decisione o di tenerti lì “sotto la graticola”.

Cioè, solitamente, nella vita vera, accadono cose di questo tipo: parli con un potenziale cliente e lui ti dice: “si bella la tua proposta, ne riparliamo in futuro va bene?”

Sto cavolo va bene!

Oppure vai da un editore, gli proponi il tuo libro, e lui dice: “si, bello, ma ora siamo un po’ presi, ci sentiamo più avanti, magari dopo le ferie”

Sto cavolo dopo le ferie!

Insomma, quando uno ti dice così, che sia un cliente, un fornitore, un marito o una moglie, in pratica ti sta RIMBALZANDO IN AVANTI, senza una meta.

Dunque, per evitare che questo accada, la regola da mettere nella tua mente imprenditoriale è questa: finché una cosa non la metti in un calendario, o in un agenda, semplicemente non esiste, non è reale.

Punto. Piuttosto, facile no?

Dunque, quando un tizio a caso ti rimbalza dicendo: “ah, sì, ci sentiamo più avanti”, il mio suggerimento è che tu risponda: “ah va bene, io sono libero il 23… facciamo alle 19?”

O detto in altre parole: rispondi con una proposta di data precisa.

E se lui non può, proponigliene un’altra.

E se non può ancora, chiedi che te ne proponga una lui.

E se ancora non sa dire quando, beh, a quel punto è semplice, vuol dire che la cosa non gli interessa, solo che non ha il coraggio di dirtelo o per altri motivi vuole tenerti “in sospeso” potenzialmente in eterno.

E questo tu non puoi permetterlo.

Ora, se da un lato questo atteggiamento di “forzare” qualcuno a prendere un appuntamento può sembrare aggressivo da parte tua nei suoi confronti, in realtà vorrei farti notare che, se non lo fai, stai subendo tu un’aggressione.

Un’aggressione al tuo tempo da parte di qualcuno che, per il fatto che non ha il coraggio di dirti quello che pensa, ti sta prendendo in giro.

Perché, come ho detto prima, se non è in calendario, non esiste.

Né per te, né per lui.

Quindi, alla fine, la cosa con la quale è tua responsabilità uscire da una conversazione è semplice… è una DATA CERTA.

“Quando esattamente lo facciamo?“

“Quando esattamente ne parliamo?”

Poi qui il concetto non è per forza trovare subito una risposta affermativa o negativa.

Ciò che conta è capire se vogliamo entrambi dedicare tempo e affinché questa cosa vada avanti, verso la nascita… o verso la morte.

Una cosa è sicura: se tu, o l’altra parte, non siete nemmeno disposti a mettere in calendario un incontro dove parlate di queste cose, beh significa che la cosa non interessa veramente a nessuno: né a te né all’altra parte.

Riflettici per bene e non accettare mai più un “le faremo sapere”, senza fissare un quando ossia una data precisa.