Noah Kagan: una grande mente imprenditoriale che ha rimesso in discussione i suoi obiettivi

 

Qualche giorno fa ho letto un articolo fighissimo di un certo Noah Kagan, un imprenditore americano veramente in gamba.

Un tipo da 8 cifre all’anno, ex dipendente numero 30 di Facebook e autore di una serie di articoli meravigliosi che puoi trovare sul suo blog.

Ora, l’articolo di cui ti parlo è l’articolo nel quale Noah, a 35 anni, racconta la storia di quando ha deciso di vivere il suo momento da “ricco bastardo”, come lo chiama lui.

Ora, devi sapere che questo Noah non è proprio il Vacchi dell’imprenditoria americana, anzi, è un tipo piuttosto pacato, un tantino nerd e l’acquisto più costoso che aveva fatto per se stesso, quindi al di fuori del business, prima di quello che sta per fare, di cui ti sto per raccontare oggi, era stato l’operazione al laser per gli occhi.

Beh, questa volta decide, invece, che è il momento nella sua vita di togliersi uno sfizio decide di acquistare un’auto, ma non un’auto normale… una Jaguar arancione da 75.000 dollari.

Perché farlo?

Perché in quel momento, si è detto Noah, sarei stato l’uomo che sa di essere arrivato.

Così Noah raccoglie la somma necessaria, va dal concessionario, fa tutti i suoi giretti e alla fine decide di acquistare questa auto, ma la cosa interessante qui è quello che succede subito dopo il suo acquisto.

Cioè, invece di provare quell’emozione di felicità, quell’emozione tipo finalmente ce l’ho fatta!

No, la sua mente nerd, invece, lo porta a provare un senso di rimorso.

Cioè, un rimorso del tipo: “ma che cavolo mi sono comprato?”

Ma Noah decide di non farci troppo caso, dice a se stesso: “beh, insomma, probabilmente questa sensazione è dovuta al fatto che l’auto, dopo che l’acquisti ci mette 5 mesi ad arrivare, quindi probabilmente quando mi arriverà l’auto, finalmente la situazione cambierà, finalmente proverò quella sensazione di volerlo dire agli amici, finalmente sentirò di avercela fatta.”

Così passano i 5 mesi, finalmente l’auto arriva, sale sull’auto nuova fiammante e anche qui non c’è la sensazione che si aspettava, e infatti sente una sensazione di tristezza.

E non solo, si accorge Noah, nelle prime settimane che inizia ad usare questa auto, che stava diventando davvero un “ricco bastardo” come l’aveva definito lui.

Perché quest’auto, pagata così tanto rispetto al suo standard, era diventata per lui una sorta di priorità nella sua vita e quindi una fonte di stress.

Ad esempio raccontava di come si arrabbiava con tutte le persone che rischiavano di avvicinarsi troppo, perché aveva paura naturalmente che la rovinassero.

Così Noah, diversamente da come avrebbero fatto molti altri, poiché è una mente imprenditoriale veramente di altissimo livello, e quindi è conscia dei suoi meccanismi mentali, prende una decisione controintuitiva.

Decide di vendere immediatamente quell’auto.

L’aveva avuta con sé solo per poche settimane, quindi ovviamente questo flipping acquisto/vendita gli è costato un sacco di soldi, ma decide comunque di rinunciare alla sua splendida Jaguar arancione fosforescente e si compra una ben più modesta e meno visibile auto bianca che costava probabilmente 1/5 rispetto alla precedente.

Ora, questa storia perché è interessante?

Beh, perché ti fa notare come, spesso e volentieri, le persone, anche persone molto intelligenti, proprio come Noah, investano molto molto tempo della propria vita per arrivare a creare uno status, a creare un certo livello di ricchezza e poi cosa fanno?

E poi investono tale ricchezza in qualcosa che magari non ha davvero senso per loro.

Nel caso di Noah è stata un’auto.

Noah non è mai stato appassionato di auto, ma per, diciamo così, una programmazione sociale ha scelto di investire i suoi soldi, e quindi, il tempo che ha reso necessario lo sforzo, la fatica che è stata necessaria per acquisire quei soldi in un’auto che in fondo non gli interessava.

Ma la stessa cosa potrebbe essere per qualsiasi altro oggetto, quindi un immobile troppo lussuoso o chissà cos’altro.

Quindi la domanda su cui vorrei farti riflettere oggi è questa: riprendi in mano un attimo la tua lista di obiettivi, magari hai fatto un vision board, magari ti sei scritto qualcosa su un quaderno.

Ecco, prima di sbatterti per ottenere quegli obiettivi che hai scelto chiediti: “ma questa cosa che mi sono scritto, la voglio veramente io o la vogliono gli altri?”

Riflettici.