Ecco come usare la strategia del “pensiero profondo” per acquisire un vantaggio competitivo

Mi ricordo piuttosto bene una delle prime volte che ho usato in modo consapevole la strategia del pensiero profondo.

Tra l’altro è una cosa che consiglio di fare anche a te, perché torna utilissima nel business.

Devi sapere, infatti, che da ragazzo sono cresciuto in provincia: un luogo caratterizzato da lunghe strade di campagna, bei rettilinei, ma, soprattutto, splendide curve.

Naturalmente, come tutti i ragazzi di quella zona, appena arrivato a 16 anni, anch’io sognavo di acquistare una moto 125.

Così dopo N lavori come cameriere, N opere di convincimento di non so più quanti parenti, mmm diciamo N parenti. 😉

Beh, riesco a prendere un usato fighissimo: una Aprilia Futura 125, una moto che a vederla oggi è ancora bellissima, e che tra l’altro se la spingevi bene arrivavi fino ai 160 all’ora di velocità… diciamo anche 170 con la marmitta Arrow modificata.

Ovviamente, con la testaccia che avevo a quell’età, di rispettare i limiti neanche parlarne: anzi nelle superstrade di allora il mio focus non era tanto godermi il viaggio, ma vedere quanto riuscivo a prendere bene le curve in traiettoria.

Ecco qui voglio mettere agli atti che in realtà oggi non mi capacito di come avessi potuto pensare ad azioni così, non so come chiamarle, scellerate, ecco questo è il termine giusto.

Comunque: il problema naturalmente era che spesso incontravo auto che andavano inspiegabilmente molto più lente di me.

Così, dopo aver preso un paio di grossi rischi di tamponare chi mi precedeva, ho iniziato a pensare a come risolvere questo problema del DELTA di velocità, ovviamente senza ridurre la velocità, sennò era troppo facile (Si si lo so sono un nerd… e allora? qualcosa da dire?!).

Così ho pensato che un possibile modo sarebbe stato cercare di anticipare il comportamento dell’auto che avevo davanti, prevedendo cosa avrebbe fatto il guidatore: un po’ come gli algoritmi di forecast di Google di oggi.

La soluzione è stata questa: invece di concentrarmi sugli stop dell’auto che avevo davanti a me come facevo all’inizio, in modo che se lui avesse frenato, subito dopo avrei frenato anch’io, ma sempre in ritardo rispetto a lui, ho iniziato, invece, a controllare gli stop dell’auto successiva a quella davanti a me, auto che riuscivo comunque a vedere attraverso il parabrezza, così da anticiparne la frenata.

Ecco: questo è un esempio strano di pensiero profondo.

In pratica, tendo sempre a pensare NON solo alle opzioni che ho a disposizione, ma anche alle conseguenze delle opzioni che ho a disposizione, e alle possibili opzioni che scaturiscono da ogni conseguenza.

Ti faccio un esempio più facile per rendere l’idea: quando metto il prezzo ad un prodotto nella piattaforma di video corsi, non penso solo a quanto questo prezzo influirà sulla vendita, del tipo, più il prezzo è basso, più è facile vendere.

Invece, penso anche a cose tipo: “com’è che un prezzo più basso farà percepire il valore del prodotto al pubblico che lo vede?”

Oppure “com’è che un prezzo più basso limiterà la mia possibilità di fare sconti al prodotto in futuro?”, “com’è che un prezzo più basso renderà diversa la percezione degli altri prezzi nel catalogo?”

E un sacco di altre cose del genere…

Insomma: se alleni la tua mentalità imprenditoriale a lavorare col pensiero profondo così da vedere molte più cose cose intorno ad ogni tua decisione, e ci sono vari allenamenti specifici per farlo, alla fine riesci a vedere cose che semplicemente gli altri intorno a te non vedono: e quindi agire di conseguenza.

Il che, alla lunga, ti dà un bel vantaggio competitivo.