Quali sono le domande guida per progettare un business da zero?

Ok, so che ci sono persone che quando pensano a progettare un nuovo business da zero si spaventano dal casino che c’è da fare, e non sanno bene da che parte iniziare.

In realtà le cose, quando le metti in fila una dietro l’altra in un foglio di carta o in un file, sono sì tante (e anche incasinate), ma già assumono un aspetto molto diverso rispetto a quando ce le hai tutte in mente.

In questo senso “mettere su carta” (o in digitale) i passaggi è senza dubbio una di quelle cose in grado di liberare e farti pensare da imprenditore come poco altro, insomma rendoti più lucido ed efficace.

Dunque oggi voglio darti qualche spunto su come io ragiono quando mi capita di progettare un nuovo business, o ramo di business, usando quelle che io chiamo “le domande guida”.

Allora: prima cosa da sapere, personalmente quando la mia mente imprenditoriale si mette lì a ragionare ad un nuovo business, ragiona al contrario di come verrebbe da fare naturalmente (“Eh, ti pareva…”).

Cioè, uno normalmente dice: “io ho da vendere questo prodotto, come lo vendo?”

Invece, io dico: “ok, io riesco a raggiungere “facilmente” quale pubblico? Cioè qual è la strategia di acquisizione clienti a me più congeniale? Social? Advertising in ppc? Lettere cartacee? Video marketing? E con la strategia di acquisizione clienti a cui sono più affine, che pubblico posso raggiungere?”

Perché è chiaro che se con facebook ads è difficile raggiungere i manager della grandi multinazionali, già mi tolgo dalla testa quel target e quindi penso a business per i quali quel target non sia poi così essenziale.

Quindi, sostanzialmente parto da chi sono in grado di raggiungere con il mio lavoro, cerco di capire chi è questa gente, e poi, solo dopo, cerco di capire cosa posso offrire a questo pubblico.

Ah naturalmente, se in questo primo step già ti sei fermato perché non sai nulla di strategie di acquisizione clienti, il primo passo che ti suggerisco è quello di esplorarle, di informarti.

Perché senza clienti non c’è nessun business per definizione.

Comunque, dopo questo step, chiarito il CHI, penso al COSA e a questo punto entro nella fase successiva, quella di guardare bene cos’ho “in casa” (o cosa posso procurarmi facilmente), e cerco di presentare quel prodotto/servizio, in modo “gustoso” rispetto al pubblico a cui ho intenzione di venderlo, e anche rispetto a quello che già esiste sul mercato.

Quindi, arrivato lì, mi chiedo: “ma sto taglio particolare, sarà apprezzato da questo pubblico?”

Qui c’è un esercizio molto utile di immaginazione che si chiama “crea l’avatar del tuo pubblico” di cui magari in un prossimo articolo ti parlo meglio, ma per ora diciamo che quello che faccio è “mi immagino di essere il mio pubblico”, e provo a vedere con i suoi occhi se l’offerta come gliela voglio proporre ha un senso oppure no.

A quel punto, il terzo step è capire quali altre opportunità di business posso fare su quel pubblico interessato ai miei prodotti.

Perché difficilmente il mio business potrà basarsi su una vendita soltanto, quindi mi chiedo: “ma questo pubblico, preso con questo taglio speciale, può essere interessato a qualcos’altro che potrei offrirgli un domani?”

E infine, come ultimo step, metto giù i passi concreti e pratici, quelli noiosi per intendersi, per realizzare tutto questo.

In pratica il COME rendere reale tutto quanto ho detto prima.

Cioè, cosa serve sia a livello di soldi, a livello di skill, a livello di persone, e così via.

Una specie di lista della spesa via!

Per esempio: se per fare sta roba mi serve saper scrivere delle newsletter efficaci, allora o imparo io, o trovo qualcuno che lo fa (se ho i soldi per pagarlo naturalmente).

Poi vedo se devo costruire un sito web, idem come sopra. E così via.

Ecco: dopo tutto questo processo quello che succede è che te ne esci fuori con una bella chiarezza di intenti.

E questo ti fa stare bene, ma soprattutto è il primo passo per rendere tutto reale.

Perché come al solito, quando le cose sono solo nella tua testa, nonostante visualizzazioni, vision on board e belle parole, difficilmente qualcosa si muove davvero.

Ma quando ti metti lì a progettare un business da zero e poi fai… difficilmente le cose stanno ferme dove sono.