Perché è importante reinventarsi nel lavoro (anche se sei un dipendente)

Oggi voglio darti alcuni consigli su come è possibile reinventarsi nel lavoro, soprattutto se sei un dipendendente.

In un precedente articolo ti ho spiegato come nel mondo del business l’incertezza sul futuro sia endemica.

Cioè, in pratica futuro = incertezza e incertezza = rischio.

Imparare ad affrontare questa roba si chiama in gergo “gestione del rischio”, ed è una materia piuttosto complessa e anche piuttosto noiosa.

Ma lasciamo perdere quella robaccia: il concetto più semplice che esiste è quello banalissimo di dividere il rischio puntando le tue carte su più cose diverse, magari scollegate tra loro.

Cioè, se metti tutti i tuoi soldi o tutti i tuoi sforzi in una sola azienda, che so io, la Parmalat, benché possa sembrare una cosa molto solida e sicura, in realtà è un pessimo modo di gestire il rischio, perché se quella crolla… hai perso tutto.

E naturalmente ogni citazione è puramente casuale.

Ora, il rischio da gestire però non è solo quello finanziario.

È, invece, SOPRATTUTTO quello che tu corri tutti i giorni nella tua vita quando ti dedichi ad una professionalità anziché ad un’altra, o ad una azienda anziché un’altra, anche se ci lavori come dipendente!

Ora, parliamoci chiaro: io non sono contro al lavoro dipendente.

Credo che ci siano persone più realizzate a lavorare per altri, e che non siamo tutti nati per fare impresa.

Anzi credo che questa moda “siamo tutti imprenditori” per molte persone sia più rischiosa che altro.

Tuttavia trovo anche rischioso “sedersi” sulla propria posizione di lavoro e non coltivare un set di skill che permettano di potersi spostare in un’altra posizione, oppure, detto in altri termini, di reinventarsi nel lavoro.

Voglio dire: sta bene dedicare la tua vita ad un’azienda.

Perché no? Se ti piace, se ne condividi i valori, ti trovi bene, allora ben venga, MA quello che non sta bene è stare fermo.

Non sta bene essere quella persona che fa contabilità e solo contabilità, per 30 anni, senza interessarsi a che direzione prende il mondo.

E poi arriva il software e ti fa la contabilità lui e tu hai perso il tuo lavoro.

Insomma non sta bene non coltivare un set di abilità, magari nel tuo tempo libero, abilità che ti permettano, in caso di bisogno, di avere un senso sul mercato.

Sia come freelance, sia nuovamente come dipendente. Insomma avere qualcosa che, se per caso la tua azienda va sottosopra, hai un backup.

Per esempio: se oggi impari a gestire i social in modo professionale, vedi che trovare un lavoro non è poi così difficile in caso di bisogno.

E questa è una skill che puoi allenare iniziando a gestire i tuoi di social, in prima persona.

Insomma il mio invito oggi è questo: usa una parte del tuo tempo libero, anche se oggi lavori in modo “sicuro” come dipendente, per gestire il tuo “rischio d’impresa”.

Che poi è il rischio d’impresa dell’azienda che ti dà lavoro, ma per questo è una cosa che riguarda anche te.

Dedica una parte del tuo tempo, che so io, 1 ora, mezzora, quanto vuoi tu, per acquisire abilità nella direzione del mercato.

Questa è la tua più grande assicurazione sulla vita, ANCHE se il tuo lavoro è un altro, anche se non vuoi diventare un imprenditore o non vuoi cambiare lavoro.

Perché non esiste più oggi il concetto di lavoro dipendente = assenza di rischio, sempre che sia mai esistito.

Esiste: lavoro dipendente uguale rischio MINORE di lavoro imprenditoriale, ma un rischio c’è sempre.

Se ci tieni alla famiglia, come faccio io… beh, sarà meglio che impari a gestirlo, iniziando a capite come poter reinventarti nel lavoro a partire da adesso.