Come sfruttare il pensiero negativo per far durare il tuo business

Ma è vero che bisogna pensare sempre posivito e che invece il pensiero negativo va assolutamente cacciato via?

“Giulio, devi pensare positivo!”

“Giulio, sei troppo pessimista!”

Ma che cavolo: ma siamo sicuri che sia vero?

Come sai, ho lavorato anni nel mondo della FORMAZIONE online, dunque puoi immaginare quante volte mi sia capitato di incontrare il concetto di “pensiero positivo”.

Beh, pare logico.

Pensare positivo ti aiuta ad avere meno stress, e in qualche modo “influenza” anche la realtà, su questo potrei scriverci un libro…

Tuttavia pensare negativo ha un indubbio vantaggio rispetto a pensare positivo: ed è quello di evitare casini mostruosi, ben peggiori, in futuro.

Perché? Perché ci hai pensato prima: li hai previsti e quindi ti sei preparato delle alternative rispetto alla catastrofe!

Ora, nella mia vita ho avuto modo di vedere quale dei due modelli funziona meglio, perché li ho provato tutti 2 due, e li ho visti usare dalle persone che avevo intorno, dunque ora ti dico le mie impressioni su questo.

Allora, prima di tutto ho scoperto che il pensiero negativo, quando è “endemico”, cioè è costante, funziona male. Molto male.

Porta energia brutta in ufficio, toglie voglia di fare, e in più porta anche una certa sfiga, se vogliamo dirla così (in realtà qui ci sarebbe un capitolone da aprire, e magari in un prossimo articolo lo farò).

Tuttavia ho scoperto anche l’opposto: cioè che anche il pensiero positivo ha problemi simili.

  1. Tanto per essere chiari, NON porta alcuna fortuna, o se la porta, la porta in modo impercettibile (sperimentato sulla mia pelle).
  2. Sì, crea tanto entusiasmo, ma un entusiasmo che a volte è l’anticamera di una brutta batosta che diventa ancora peggiore a causa dell’aspettativa errata che ti eri creato prima. E questo non va bene.
  3. Questo è grave: il pensiero positivo non ti esorta ad avere un paracadute che, invece, nel business è sempre NECESSARIO per creare qualcosa che duri più di… 1 anno.

Dunque, qual è il modello più efficiente secondo me?

Beh, nel mio atteggiamento imprenditoriale ho pensato di installare 3 programmi mentali ben precisi, programmi a cui “scelgo consapevolmente” di credere.

Eccoli qua:

Programma 1 – “Qualsiasi problema sorga nel lavoro, in qualche modo lo risolvo. È solo questione di tempo e di lavoro.”

Ecco questo programma (che ricorda, non è né vero né falso in senso assoluto, è solo qualcosa a cui SCELGO di credere), ha il vantaggio di creare un clima positivo in azienda (proprio come il pensiero positivo di prima), e tuttavia mette la responsabilità su di me, cioè non è che mi metto lì a “sperare” che qualcosa accada.

Invece, so che tocca a me sistemare le cose.

Ma non mi dispero: perché so che una soluzione la trovo sempre.

Programma 2 – So che le cose possono andare secondo i piani oppure no?

Tuttavia se vanno secondo i piani non avrò bisogno di fare niente di particolare.

Mentre, se non vanno secondo i piani mi sarà comodo aver pensato ad un piano B, un piano C e anche un piano D.

Dunque, considero parte integrante del mio lavoro di imprenditore lavorare OGGI, finché sono in tempo, al piano B, C e D.

Ecco: anche questo è interessante, perché, se ci pensi bene, non toglie nulla alla mia fiducia che le cose andranno bene: tuttavia mi impone di fare azioni OGGI nel caso POSSIBILE (perché non bisogna prendersi in giro) che le cose non vadano come previsto.

Programma 3 – Una volta pianificati i piani B, C e D, non ci penso più.

La mia mente è totalmente focalizzata sul piano A, e solo sul piano A.

Ecco, così con questo terzo programma evito pure che “energie di sfiga” pervadano il business, che non sai mai cosa succede a pensare negativo, meglio non scoprirlo.

Dunque, se devi ricordarti qualcosa da questo video, ricordati questo: in linea di principio, NEL BUSINESS, conviene usare leggermente di più il pensiero negativo, purché sia un pessimismo che genera AZIONE OGGI.

Perché è quella che ti salva da eventuali casini domani…