3 strategie pratiche per capire se ti stanno mentendo

Dì la verità, confessa: spesso ti chiedi anche tu come scoprire chi mente e dice bugie?

Beh, se fai colloqui di lavoro o se parli con persone di professione, sono certo che questa cosa ti sarebbe molto utile.

Per non parlare poi di quando chiedi al tuo partner dov’era ieri sera.

Bene allora devi sapere che, a questo proposito, mi sono studiato un po’ di libri e un po’ di video corsi proprio su questo argomento, tra cui il libro Spy The Liar e il video corso “Linguaggio del corpo per imprenditori e professionisti” che trovi su CORSI.it

In effetti, devi sapere che la skill di individuare chi sta mentendo è una skill che dovresti cercare di sviluppare anche tu.

Anche perché ci sono degli studi, piuttosto sconcertanti, che indicano che una persona mediamente mente (anzi non è perfettamente onesta che è un po’ diverso, ma è abbastanza simile) beh dicevo, mente tra le 10 e le 20 volte in un solo giorno in media.

Se ci pensi è un numero pazzesco, ma ti rende chiara l’idea di come il fenomeno abbia tratti piuttosto diffusi.

E una cosa curiosa è che, nonostante le persone mentano così di frequente, emerge dagli studi che tutti gli esseri umani, se messi alla prova, si trovano poco abili nell’individuare chi sta mentendo.

E i motivi per cui c’è questa difficoltà nel capire chi sta mentendo sono principalmente due:

1) Il primo è che la nostra percezione si può concentrare principalmente solo su un aspetto alla volta.

Dunque tu riesci a tenere sotto controllo la comunicazione di qualcuno o a livello solo uditivo o a livello solo visivo.

Nessuno di noi è molto bravo, tranne naturalmente chi si allena, a tenere in considerazione entrambi gli aspetti in contemporanea.

2) E il secondo motivo per cui non siamo tanto bravi a capire chi mente è che tutti gli esseri umani sono influenzati in modo pesante dai propri pregiudizi sugli altri.

Abbiamo pregiudizi su tutto: da chi abbiamo di fronte a come l’altro dovrebbe comunicare se fosse onesto, secondo noi.

Ad esempio, potresti pensare che se qualcuno davanti a te rompe il contatto visivo, beh potresti pensare che lo sta facendo perché sta mentendo.

Invece magari non è vero, magari è banalmente uno timido, o anche uno maleducato.

Mentre, a proposito del fatto che i pregiudizi che abbiamo sulla persona di fronte ci aiutano a capire se sta mentendo oppure no, ti cito il famoso caso accaduto in California qualche anno fa di quando una giovane ragazza di 13 anni ha accusato il leader di un gruppo satanista di averla molestata.

Beh, il leader del gruppo naturalmente ha negato tutto fino all’eternità, ma nessuno gli credeva.

E la cosa è andata avanti finché la polizia non è riuscita a fare ammettere alla ragazza che la sua storia era completamente inventata.

Eppure tutti avevano creduto alla ragazza fino al momento precedente, per via dei propri pregiudizi sul nostro (povero in questo caso) leader della setta satanica.

Dunque, visto che siamo tutti così poco abili ad individuare chi mente, come possiamo aumentare questa skill di individuare le bugie?

Beh, la brutta notizia è che non esiste un metodo scientifico inteso come “qualcosa che funziona sempre”, però… però ci sono alcune cose su cui possiamo fare particolare attenzione e che ci danno degli indicatori molto forti, se uno sta probabilmente mentendo o dicendo la verità.

Ad esempio, la prima cosa da tenere presente è che quando una persona sta mentendo deve continuamente fare uno sforzo cognitivo di livello superiore.

E questo perché? Perché deve, ovviamente, adeguare la realtà fittizia che sta raccontando a ciò che succede nella realtà vera.

Per questo il suo cervello, quando è impegnato nell’atto del mentire, è impegnato a reperire informazioni corollari per costruire un castello che stia in piedi.

E questa cosa si intercetta da fuori, se ci stai attento, proprio nel linguaggio del corpo.

Insomma, di solito se pensi molto ad una risposta prima di darla, beh questo può essere un indice che stai mentendo.

Se tendi a gesticolare poco, se tendi a prendere pause leggermente più lunghe, o.… o.… o.… o se tendi ad esitare spesso.

Ecco, questi sono tutti indicatori che probabilmente stai mentendo.

Ecco poi, oltre a questo, c’è tutta una serie di altri stratagemmi della scuola di pensiero del linguaggio del corpo che ti insegnano proprio a percepire questi segnali.

Ma poi c’è anche la sfera uditiva che entra in gioco, ad esempio un altro, diciamo così trucco, per capire se uno sta mentendo è quando tende a distanziare se stesso dalla propria bugia

Quindi, tende ad evitare le parole “io”, “me” e “mio”, ma invece dice cose come, ad esempio: “eh, ieri sera si è tornati a casa tardi”, piuttosto che “Io sono tornata a casa tardi”.

Oppure: “No no! Non ci sono messaggi nel cellulare”, anziché “Non ho messaggi nel mio cellulare”.

Ecco questi sono tutti piccoli indicatori che ti possono far capire che la persona, magari il marito o la moglie, sta mentendo.

Ma il metodo più efficace usato dai mentitori, quelli veramente seriali di tutto il mondo, quelli veramente bravi (che tra l’altro è anche un metodo di persuasione, che di nuovo, non è che chi lo usa mente per forza, però insomma viene usato anche per persuadere gli altri) è rispondere ad una domanda nella quale ti accusano che stai mentendo con un’altra domanda, sempre vera, che porti l’attenzione su qualcos’altro.

Ti faccio un esempio: se una professoressa cogliesse in classe uno studente modello che sta copiando, mentre sta copiando, beh lo studente modello potrebbe indignarsi e dire: “ma come professoressa? Ma siamo matti? Come si permette di darmi del copione? Ma lei lo sa che curriculum scolastico ho io?! Non vorrà che io metta a repentaglio tutto il mio bel curriculum solo perché mi metto a copiare in un esame?!”

Ecco, una risposta così è molto logica e molto sensata, e quindi installa in chi ha fatto la domanda il dubbio che questo signore stia dicendo la verità.

Ma in realtà, quello che sta facendo questo signore è sviare l’attenzione dal lato per il quale è stato beccato, cioè l’atto del copiare, a qualcos’altro.

Quindi, come difendersi di fronte ad una situazione del genere?

Niente, bisogna far tornare il nostro studente sul pezzo, quindi rispondere in un modo di questo tipo, dire: “caro studente, sì sono consapevole del suo grande curriculum scolastico, però torniamo al punto, com’è che l’ho vista passare il bigliettino al suo amico?”

Ecco, per la cronaca questa strategia di spostare l’attenzione di chi fa la domanda su qualcos’altro non l’ha usata una persona qualunque, l’ha usato un tizio famosissimo, solo che questo Armstrong, così nel tempo libero si dopava, cioè faceva uso di doping in modo abbastanza pesante, aveva proprio creato un sistema per doparsi senza che nessuno lo scoprisse.

Ed era interessante vedere come lui rispondeva ai giornalisti, cioè i giornalisti, ad un certo punto, cominciarono a fargli domande molto dirette: “Signor Armtrong, lei si dopa prima delle gare?”

Volevano vedere come rispondeva, e lui come rispondeva?

Faceva come lo studente, diceva: “Guardi signor giornalista, io sono la persona più controllata tra i ciclisti, e non sono mai stato trovato positivo ad un controllo.”

Cavolo, una risposta vera, una risposta ragionevole, ma non era la risposta alla domanda.

E, infatti, poi si è scoperto grazie a delle soffiate, che questo signore si era dopato per anni e anni.

Insomma, se è vero che non c’è un metodo sicuro per individuare le bugie è anche vero che ci sono tre cose che puoi fare per diventare più efficace in tal senso:

1) La prima è eliminare il pregiudizio, perché il pregiudizio ti influenza nel bene o nel male, e invece cerca di osservare soltanto i fatti.

2) La seconda è osservare gli indicatori del linguaggio del corpo, sia quelli visivi che quelli auditivi.

3) E la terza è fare attenzione e vedere se il mentitore di turno sta cercando di deviare la tua percezione con contro domande logiche che sono sempre vere.

Insomma, se non avrai mai la certezza del fatto che uno mente oppure no, però è anche vero che spesso tre indizi fanno una prova.