Il successo dipende da fattori genetici?

Senti qua: c’è uno studio dell’Università di Edimburgo che sembra dimostrare che il successo dipenda molto più dai tuoi geni, piuttosto che dall’educazione che hai ricevuto.

Ecco come hanno fatto a scoprirlo: hanno preso 837 gemelli americani, e li hanno analizzati secondo diversi tratti di personalità.

Come sai già, i gemelli identici, cioè i cosiddetti omozigoti, condividono lo stesso DNA, per cui geneticamente sono uguali, e spesso condividono anche lo stesso ambiente educativo, cioè la stessa famiglia.

Ecco: comparando i gemelli omozigoti con quelli eterozigoti i ricercatori sono riusciti, in qualche modo, a isolare la variabile genetica da quella dell’influenza dell’educazione e del nucleo familiare, sul successo.

Beh, i risultati sono piuttosto sorprendenti.

Sembra infatti che caratteristiche come l’autocontrollo, l’abilità di essere persistenti, di superare gli ostacoli e addirittura la capacità di apprendere siano tutte abilità fortemente correlate alla genetica, molto più che non all’educazione che tu puoi aver ricevuto.

Dunque una conclusione affrettata potrebbe far pensare che il successo sia principalmente una questione di nascita: cioè se hai i geni giusti sei a posto, altrimenti sei costretto ad una vita di mediocre soddisfazione.

Invece, vorrei farti notare un paio di cose su questo punto.

Vorrei farti notare che, quand’anche lo studio avesse ragione, i geni giusti non sono garanzia di successo, così come i geni “meno giusti” non vogliono dire il contrario.

Avere i geni giusti, in realtà, puoi vederlo un po’ come avere una buona mano di carte quando giochi a poker: con una buona mano hai senza dubbio più probabilità di vincere rispetto a uno che non ha una buona mano.

Ma se hai studiato di più, se ti sei allenato di più, se conosci meglio la tua materia, nel lungo periodo non c’è storia: nel lungo periodo il giocatore bravo e allenato vince sempre contro il giocatore che ha buone carte in mano, ma non ha coltivato i suoi talenti.

Dunque, se è vero che probabilmente, soprattutto in ambienti competitivi come lo sport, lì i geni determinano il famoso talento, e il talento ha un peso, qualcuno stima che valga il 20 – 30% di una performance… è anche vero che i geni, nessun gene, DETERMINA la performance.

Tutto quello che può fare è influenzare la performance, non determinarla.

Non è un caso infatti che la storia sia piena di esempi di super campioni che magari non avevano il set genetico perfetto per lo sport che praticavano, ma sono diventati ugualmente i numeri uno.

Pensa ad esempio a Mennea.

Mennea detentore italiano per anni annorum del record di velocità sui 200 metri, e nonostante avesse un fisico totalmente diverso da quello che dovrebbe essere il fisico di un velocista geneticamente modificato.

Dunque, il concetto è questo: poiché non esiste un tempo sufficiente per provare TUTTO nella vita, qual è la cosa logica?

La cosa logica è concentrarsi a coltivare le aree dove senti di avere dei talenti, magari combinando tra loro questi talenti, e quindi dirigere la tua attenzione su una attività che possa in qualche modo sfruttare questi talenti che hai, così da far emergere quell’unicità che ti caratterizza.

E se ci pensi, se cominci a comporre i tuoi talenti in un’attività, beh le possibilità sono davvero infinite.

Dunque, hai davvero di che sbizzarrirti.

Ma alla fine, dovunque tu ti metta a lavorare, sappi che la tua forza di volontà, la tua voglia di impegnarti, farà comunque più della metà del risultato finale.

Dunque, tieni sempre presente questa bella frase di Michael Jordan, il famoso cestista NBA.

Jordan ha detto: “Il talento vince le partite. Ma è con l’intelligenza che vinci il campionato.”