Cosa sono i guadagni marginali e come possono aiutarti a raggiungere il successo

Nel 2010 Dave Brailsford, un allenatore nell’ambito del ciclismo, è stato incaricato di seguire il team di ciclisti inglesi nel Tour de France.

Il problema era questo: nessun ciclista britannico aveva mai vinto il Tour de France nella storia, e Dave viene assunto per cercare di cambiare questa spiacevole realtà, spiacevole per loro.

Così inizia a lavorare, ma con un approccio diverso dal solito.

Anziché concentrarsi su pochi elementi nei quali ottenere un miglioramento, Dave crede nella politica dell’aggregazione dei guadagni marginali.

In pratica la sua filosofia è questa: se tu riesci a migliorare ogni aspetto di quello che fai di un misero 1%, beh, tutti questi miglioramenti si aggregheranno tra loro e alla fine otterrai un risultato con un incremento ben superiore all’1%.

E questo vale sia in positivo, quando migliori dell’1%, sia in negativo.

Dave crede molto nella sua filosofia di allenamento: così inizia a lavorare proprio in quel modo.

Inizia a migliorare di un pelo la nutrizione dei ciclisti, poi la postura sulla bici, poi addirittura l’ergonomia del sellino, il peso delle ruote e così via.

Tanti piccoli miglioramenti.

Ma non solo, lavora anche sull’aspetto fisico e psicologico dei suoi atleti.

Ad esempio, li aiuta a dormire meglio, cerca di prepararli in modo adeguato a livello mentale, e tanti altri piccoli dettagli.

Addirittura uno interessante è che ha cambiato il tipo di cuscino che gli atleti usavano per riposarsi.

Insomma, il suo obiettivo, facendo così, era far vincere un atleta britannico entro 5 anni dal suo arrivo.

Il risultato?

Beh, il risultato è che Dave fa anche meglio di così, infatti sono passati solo 2 anni quando, nel 2012 per essere precisi, Bradley Wiggins, ciclista della sua squadra, diventa il primo ciclista britannico della storia a vincere il Tour.

Ora, che spunto possiamo trarre noi da questa storia?

Molto semplice, tutti noi siamo tendenzialmente abituati a sottostimare l’impatto di una piccola decisione o un piccolo cambiamento sul sistema nel suo complesso.

Quello che vogliamo sono cambiamenti che abbiano un grande impatto sul sistema, in modo che siano ben visibili, in modo che diano soddisfazione.

Ma quello che accade, invece, nella realtà è diverso, ovvero: se ragioni a sistemi, come dico in diversi miei articoli, il miglioramento di una singola area si compone con tutte le altre e fa crescere il sistema globale più della somma dei singoli pezzi.

Quindi, a volte decidere di andare a letto 10 minuti prima e svegliarsi 10 minuti prima, fa una grande differenza nel sistema nel suo complesso.

O decidere di fare una semplice passeggiata ogni giorno.

O decidere di guardare 15 minuti di corsi di formazione ogni giorno.

Insomma, nella realtà ogni piccola virgola che fai conta, ogni piccola decisione in qualsiasi senso tu la porti avanti ha un peso specifico.

E tale peso si compone con tutte le altre decisioni, perché migliorare anche solo dell’1%, anche nell’area meno probabile, alla fine, conta.

Ah, tra l’altro, questa storia ha un epilogo divertente che voglio condividere con te.

Qualche anno dopo la vittoria, precisamente nel 2017, hanno intervistato Bradley Wiggins, vincitore del Tour, e gli hanno chiesto se veramente questa teoria dei guadagni marginali avesse fatto la differenza per lui.

E lui risponde che in realtà quelle erano tutte sciocchezze.

Dice: “Se sei un grande atleta, sei un grande atleta, punto e basta. O ci nasci, o non c’è nulla che puoi fare”.

Beh, dal mio punto di vista, direi che è la tipica risposta che darebbe un atleta che vuole essere lui la star e prendersi lui tutto il merito del successo.

Ma comunque, qualsiasi sia la verità, credo che questa frase del grande storico JIM ROHN riassuma molto bene il concetto dell’articolo di oggi.

Ovvero che il successo è figlio di poche semplici discipline praticate ogni giorno, mentre il fallimento è frutto di pochi semplici errori, praticati ogni giorno.