Scopri la tecnica di Seneca per non avere paura di niente

Il fatto è questo: la nostra mente è programmata con un meccanismo biologico.

Un meccanismo biologico che da un lato è utile, ma dall’altro ha il potere di rovinarci l’esistenza se non sai gestirlo a dovere.

Il meccanismo è questo: quando otteniamo qualcosa di bello, in un tempo X ci abituiamo a questo qualcosa di bello, e questo qualcosa di bello diventa il nostro standard.

Ed ecco che a quel punto quella cosa che hai non è più bella, e ti serve qualcos’altro.

Un esempio tipico, di quanto appena detto, è la TV.

Hai presente quando vedi le immagini dello sport in TV di qualche anno fa?

È vero o no che sembrano immagini pessime, a malapena guardabili?

Eppure, quando le avevi viste all’epoca, che magari eri passando dalla TV in bianco e nero a quella a colori, sembravano le immagini più fighe di questo mondo.

Ma oggi, che sei abituato all’ultra mega hd a colori strepitosi, beh quest’ultimo è il tuo nuovo standard.

E tutto quello che viene prima non è più nemmeno accettabile.

Ecco, questo se da un lato è buono, perché ti spinge ad osare e salire sempre di livello, che è uno dei segreti per realizzare te stesso – oltre ad essere un piccolo trucco che la natura ci ha installato nella mente, proprio al fine di farci evolvere come specie – dall’altro lato può essere una condanna: perché ti mette in uno stato di costante insoddisfazione.

Costante insoddisfazione a meno che non ti eserciti CONSAPEVOLMENTE ANCHE ad apprezzare ciò che hai, oltre che perseguire ciò che non hai.

Ora, per farlo ci sono diversi modi.

Ma il modo più potente in assoluto è quello che usava Seneca, centinaia di anni fa.

Infatti, si dice che Seneca fosse solito passare qualche giorno ogni mese vivendo nelle condizioni più povere e meno confortevoli possibili.

Come se non avesse addirittura di che mangiare, usando abiti di fortuna e dormendo in luoghi inospitali.

Beh, Seneca faceva questo per due motivi:

1) perché così si abituava a NON TEMERE il peggio: la sua logica lo allenava a sapere che lui se la sarebbe sempre cavata, qualsiasi cosa fosse successo.

E questo gli dava una forza interiore fuori dal comune.

In pratica: riduceva la paura dal suo cuore.

2) perché in questo modo imparava ad apprezzare ciò che aveva e ciò che il suo cervello dava per assodato, e questo lo faceva sentire benedetto e fortunato nel resto dei giorni in cui ovviamente non viveva questa esperienza.

Ora, se non hai il coraggio di fare una cosa estrema come quella di Seneca, beh posso capirti, però prova almeno a fare questo: ogni giorno dedica un breve spazio a pensare a qualcosa di cui sei grato, e basta poco, bastano davvero 90 secondi, e pensa in questi 90 secondi, con atteggiamento di gratitudine, a qualcosa che magari hai, ma che tendi a dare per scontato.

E questo non per attivare la “legge d’attrazione” o per ottenere di più, ma per fare una cosa forse ancora più importante.

Ovvero, fermarti un attimo e ricordarti di congratularti con te stesso per ciò che hai già ottenuto fin qui: che, tanto o poco che sia, non è assolutamente scontato.