Un semplice trucco mentale “militare” per dirigere un team

 

L’argomento di oggi è come dirigere un team di lavoro con il condizionamento mentale di tipo militare.

Che cosa sarà mai?

Beh se hai in mente come funziona con i militari loro hanno questo tipo di condizionamento, che è veramente molto interessante.

Loro dicono “attenti!” e dall’altra parte quell’altro risponde “sissignore” o insomma si mette sull’attenti quindi si mette in una posizione di solito eretta, si mette con il petto in fuori, si mette magari battitacco quindi si mette tutto bello rigido, mento alto e soprattutto dice qualcosa tipo “sissignore”.

Ora questo tipo di condizionamento che i militari installano nelle accademie, fin dalle prime volte in cui un allievo arriva, io mi ricordo anche nella visita militare dei 18 anni avevo visto una cosa del genere.

Se uno non ci fa caso, non ci dà tanta importanza, invece ha veramente tante cose interessanti al suo interno prima di tutto ha un’affermazione come “sissignore”.

Però comunque un’affermazione a voce alta, quindi qualcosa che in qualche modo ti costringe a far uscire aria dai polmoni e ad essere bello attivo e poi c’è anche un cambiamento fisico per cui ti devi mettere sull’attenti, ti devi mettere con la testa alta eccetera.

Ora tutta questa roba qua è molto utile per i militari, perché nel momento in cui serve questi sono pronti ad andare in guerra, ahimè, comunque sono a fare quello che devono fare a qualsiasi ora, magari anche di notte.

Non so se hai visto Full Metal Jacket, ma è classico l’ufficiale che alle 4:00 di mattina sveglia tutti con la secchiata d’acqua e tutti si mettono sull’attenti.

Ora, questo trigger mentale che viene scatenato da una parola, che nel nostro caso è “attenti”, è molto utile anche in ufficio se vuoi dirigere un team.

E in effetti è successo una cosa simile poco tempo fa, proprio con una ragazza che lavora con me da poco, si chiama Silvia.

Questa ragazza entra con noi e come tutte le persone che entrano ha dovuto imparare un sacco di roba tutta insieme e in uno di quei giorni in cui tutte queste cose erano veramente tante e lei dopo una giornata aveva fatto veramente fatica a capirci qualcosa, era lì tutta giù di morale.

Ma questa ragazza ha questo trigger installato dentro, io l’ho notato un po’ fin dalle prime volte che ho avuto a che fare con lei ed è il trigger della sfida.

Cioè, se questa ragazza si sente sfidata ecco che immediatamente risponde a tono.

Quindi ho voluto in quel giorno provare a sfidarla in modo ovviamente bonario, per vedere come avrebbe reagito e le dico: “allora Silvia, tutto bene oggi no? È un gioco da ragazzi.”

E lei, che prima era tutta triste, in un secondo si rimette dritta e mi dice: “Sì, Giulio certo! Facilissimo! Tutto ok.”

E ovviamente tutti gli altri intorno si sono messi a ridere perché era palesemente una cosa detta, insomma, in automatico, ma non era una cosa che pensava.

Però questa cosa ha avuto il potere di cambiare lo stato, non solo suo, ma anche di tutti quelli intorno, quindi abbiamo trasformato in un istante con trigger mentale un momento down in un momento diciamo così up.

Quindi prova a immaginare quanto sarebbe utile avere magari un gesto o una parola chiave che in ufficio potete inventarvi di sana pianta che quando la fate, proprio come gioco, come se fosse un videogame, tutti scattano e cambiano l’atteggiamento mentale.

Non so, potrebbe essere un’affermazione come la mia che ho riportato qui sopra con quella ragazza o anche cose ben peggiori. 🙂

Dunque prova a riflettere se nel tuo ambiente di lavoro non sarai preso per matto, se insegnerai a tutti una cosa del genere.

E ricordati quello che diceva Dale Carnegie che “se tu agisci con entusiasmo è probabile che diventerai entusiasta”.