L’aggancio emotivo che toglie potere: come difendersi

 

Una delle tecniche più potenti, per costringere la mente di qualcun altro ad andare fuori giri ed essere inefficiente, è la tecnica dell’aggancio emotivo.

Allora il punto è semplice: all’interno della mente di ciascuno di noi esistono dei pulsanti magici, io li chiamo trigger mentali.

Dei pulsanti che, se te li toccano, hanno il potere di suscitare in te delle emozioni quasi incontrollabili.

Un esempio ce l’ho in ufficio tutti i giorni: ho un collega che lavora con me, molto in gamba, ma che ha un problema con l’autorità.

Cosa succede?

Quando qualcuno gli tocca il trigger dell’autorità, con una frase, con un comportamento autoritario non autorevole, questo ragazzo va in una specie di trance ipnotica.

In pratica gli sale di brutto un’emotività forte, quasi incontrollabile, e questa emotività gli fa perdere lucidità.

Da quel momento questo ragazzo non ha più la mente libera, è sotto l’influenza dell’aggancio emotivo e te ne accorgi perché, invece di pensare alla sua lista di priorità e ai suoi obiettivi, inizia a pensare a tutt’altro.

Inizia a dedicare il suo tempo a situazioni che non sono le sue situazioni, ma le situazioni che, chi ha generato l’aggancio emotivo, vuole che lui gestisca: quindi, come gestire la relazione, come gestire la situazione emotiva, mettere i puntini sulle “i” e così via.

Ora, qual è il problema di una situazione di questo tipo?

Beh, il problema è semplice e cioè, che quando tu permetti a qualcuno di toccare questi trigger beh, da quel momento in poi non sei più tu che governi la tua vita, e che governi la tua giornata, ma in qualche modo è qualcun altro, che in modo più o meno abile più o meno malizioso è riuscito a decidere per te quello su cui tu devi concentrarti.

E questo naturalmente, soprattutto in un ambiente di lavoro, non va assolutamente bene.

Quindi qual’è la formula per non farsi agganciare emotivamente?

Beh, è molto semplice e te la racchiudo in una sola parola e la parola è: consapevolezza.

Cioè, la prima cosa che devi fare è quella di renderti conto di quando sei nello stato di aggancio emotivo.

Come si fa?

È molto semplice, basta farsi la seguente domanda: ho forse cambiato le mie priorità in virtù di qualcosa che mi hanno detto o che mi hanno fatto notare?

Cioè, in virtù di un aggancio emotivo?

Forse, invece di fare quello che sto facendo per portare avanti i miei obiettivi, sto dedicando del tempo a risolvere un problema che non è pertinente con ciò che io voglio fare, ma con l’attacco emotivo che ho ricevuto?

Ecco se questo succede, e tu puoi accorgertene proprio con questa domanda, 9 volte su 10 sei sotto aggancio emotivo e uscirne una volta che te ne sei accorto è molto semplice, è un po’ la stessa cosa che ti ho detto qualche articolo fa dove parlavo di vivere nel presente.

Cioè, come fai?

Banalmente, definisci un tempo dedicato dove risolverai quel problema, quel gancio emotivo, magari scriverai un’email fatta bene o risponderai a tono, farsi quello che vuoi fare tu, ma lo farai nel tempo dedicato che tu hai deciso per quella situazione.

Non nell’arco della giornata quando non è più opportuno, perché ricordati sempre questa cosa: nel momento in cui lasci che qualcuno ti agganci emotivamente beh, stai lasciando il potere della tua vita proprio nelle mani della persona che te lo vuole togliere e questo immagino non sia esattamente quello che vuoi.