Due approcci su come creare e far crescere un brand da zero

 

Se vuoi capire come creare un brand da zero per il tuo progetto, per te stesso o per la tua azienda, beh, allora prima o poi dovrai cercare di capirci qualcosa di questo argomento.

Dunque, oggi ti presento due modelli diversi per farti una cultura ben superiore alla media.

Il primo si chiama “Brand Positioning” e si basa su un concetto davvero affascinante: immagina se nella mente delle persone ci fosse spazio soltanto per pochi brand alla volta, per ciascuna categoria merceologica.

Dunque se pensi alla categoria “energy drink”, penserai a Red Bull.

Se pensi alle bevande a base di Cola, penserai a Coca Cola.

E così via.

Ma la cosa si può estendere: quindi se pensi ad un coach di qualche argomento, ad un consulente o ad un medico specialista, ti verrà in mente un nome in particolare.

E così via.

Ora, immagina che le persone prendano le loro decisioni di acquisto prevalentemente sulla base di questa “posizione nella mente”, dunque che tendano a ricercare e preferire sempre i numeri uno di questa “lista mentale”.

Beh, se questo fosse vero il tuo lavoro per farti conoscere dovrebbe ruotare tutto intorno a un concetto ben definito.

Tanto per fare un esempio: “naturopatia per vegani”, e dovresti comunicare di continuo quella posizione in tutti i tuoi pezzi di marketing, finché questo concetto non entra nella testa delle persone.

Ora, se nella tua mente la tua obiezione è “ah si, ma così mi taglio fuori tutti i clienti che non sono vegani”, beh, non è un obiezione stupida, e ne approfitto per parlarti del secondo modello: modello che arriva dal mio collega e compagno di mille discussioni di Marketing: Nicola Fiabane.

Nicola, da Mente Imprenditoriale sempre vigile qual è, si è accorto, guardando i dati del suo mercato, che il brand positioning non sembrava essere un buon fit per il suo caso specifico.

Anzi, nel suo caso, sembrava essere un limite alla crescita, proprio come l’obiezione su “naturopatia per vegani”.

Così, studiando altre posizioni, ha trovato quest’altro modello di realtà che offre una visione totalmente diversa, ma anche questa molto molto ben documentata.

In pratica il concetto di fondo di questo diverso modo di vedere è che differenziare la marca non è un compito vitale per far crescere un brand.

Anzi, il focus dell’imprenditore dovrebbe essere quasi l’opposto.

Cioè, come ampliare la base dei propri clienti occasionali, fornendo così un catalogo di prodotti, di servizi o di motivazioni d’acquisto che sia coerente, ma che sia anche abbastanza ampio da attirare più clienti occasionali possibile.

Perché l’assunto in fondo è che i clienti migliori saranno semplicemente un sotto insieme dei clienti occasionali.

Insomma: è un po’ l’idea alla base di Amazon, ma se questo è vero, naturalmente la direzione “naturopatia per vegani” non sarebbe più quella giusta, anzi sarebbe un limite alla crescita, e sarebbe, invece, più adatto un tanto per fare un esempio: “naturopatia per tutti”.

Beh, per saperne di più su questo secondo modo di approssimare la realtà ti suggerisco il libro “How Brands Grow” di Byon Sharp, purtroppo disponibile solo in inglese.

In qualsiasi caso il messaggio dell’articolo di oggi è questo: come avrai capito non esiste un modello che sia “superiore per definizione”: qualsiasi modello è solo una approssimazione della realtà.

Dunque, se stai cercando ci capire come creare un brand da zero, cerca di non temere di riempire la tua mente con posizioni che siano anche apparentemente opposte.

Perché in questo modo sarà lei, la tua Mente Imprenditoriale, che quando sarà il momento, ti suggerirà la soluzione migliore per l’unico caso che conta davvero: il tuo!