L’importanza della comunicazione non verbale (e i suoi limiti)

Nell’articolo di oggi voglio parlarti di comunicazione non verbale, facendoti subito qualche esempio pratico tratto dalla mia esperienza personale…

In ufficio, non è certo un segreto, non sono mai stato uno di quelli con cui era troppo facile parlare.

Difficilmente accetto scuse o auto giustificazioni: e quando uno inizia anche solo a parlarmene, lo blocco alla velocità della luce e gli dico ciò che penso davvero, così senza veli.

A: “Eh ieri sono entrato in ritardo in ufficio.”

JL: “Cacchiate, non ti sei organizzato per tempo.”

A: “No, ma veramente.”

JL: “No, non accampare scuse, dovevi organizzarti meglio.”

A: “Eh, ma Giulio, hai lasciato le chiavi sulla toppa, ho dovuto chiamare il fabbro.”

JL: “E ma…” 😉

Ora: per molti anni ho considerato questo mio modo di dire le cose, un mio “difetto di comunicazione”.

Tutti mi dicevano: “eh, ma non è le cose che dici, è COME le dici.”

Ma non sai che l’80% della comunicazione è nel NON VERBALE e nel PARAVERBALE?

Cioè, il vero significato della comunicazione stessa sta nei GESTI, sta nel TONO DI VOCE e nell’espressione.

Ah… davvero? Cavolo, se questo è vero l’80% delle volte dovrei essere ben accolto dal mio interlocutore.

L’80% delle volte, QUALSIASI COSA DICO.

Insomma, una roba così:

A: “eh, ieri sono entrato in ritardo in ufficio.”

JL: “eh vabbè dai… ormai è andata, cerca di capire perché è successo e fai in modo che non succeda più.”

Che è un po’ come dire “cacchiate non ti sei organizzato per tempo”, ma in modo un po’ diverso.

Beh, pareva figa come cosa, così ho iniziato a fare dei corsi di comunicazione, assertività, comunicazione non verbale, ecc. ecc.

Beh, devo dire che è stato un lavoro lungo, anche difficile, mi ci è voluto impegno.

Soprattutto quando mi giravano i 5 minuti, e ancora di più quando mi giravano i 15… però qualche risultato l’ho visto.

Le persone reagivano molto meglio al mio approccio, e accoglievano meglio le mie parole in linea generale.

Cavolo, allora è vera sta roba dell’80%!

TUTTAVIA questo era vero finché non dovevi dire CERTE COSE.

E quetso per il smeplice motivo che CERTE COSE, comunque le dici… fanno incacchiare il tuo interlocutore.

Anzi, più le dici in modo soft, più quello si incacchia.

Non c’è niente da fare.

Prova a dire “sei licenziato”, o “hai lavorato male” a qualcuno con il non verbale giusto.

JL: “Guardi, lei è licenziato.”

JL: “Guardi sono spiacente, ma la devo licenziare a partire da oggi in quanto il suo lavoro non ha soddisfatto le aspettative.”

Oppure la versione ancora power: “Oggi è un gran giorno, d’ora in poi lei è LIBERO! Una figata! Da domani potrà costruire il futuro come lei desidera! Pensi che opportunità.”

Ecco, prova a fare così e poi vedi quanto pesa questo 80% di cui si parla.

La verità è che certi contenuti, come li dici li dici, la gente non se li vuol sentir dire.

Soprattutto quando parli di cose VERE, di cui l’altra parte NON vorrebbe prendersi la responsabilità: cosa che a volte, come leader, sei costretto a fare, nel senso che è un tuo preciso dovere farlo.

E così ho scoperto che quando le persone mi dicevano “è il modo in cui dici le cose che è sbagliato” la realtà è che loro, certe cose, non avrebbero mai voluto sentirsele dire.

E dunque la realtà è che io, spesso, dico agli altri cose che NON VORREBERO sentirsi dire.

Per cui se devi ricordarti qualcosa del mio articolo di oggi, allora ricordati questo: la comunicazione è come un vestito, è giusto scegliere con cura i vestiti da metterti ogni giorno, per apparire sempre al tuo meglio, così come è giusto imparare a scegliere la parola, il tono e il non verbale giusto quando devi dire qualcosa a qualcuno.

Tuttavia la tua Mentalità Imprenditoriale deve essere consapevole che nessuna comunicazione non verbale potrà mai coprire un concetto tagliente che, per N ragioni, potresti dover dire a qualcuno.

E se devi dire qualcosa di spiacevole, non puoi evitare di dirla solo perché verrebbe male accetta.

È tuo preciso dovere dirla nel modo più “accogliente” possibile, ma è preciso dovere di chi riceve la comunicazione essere in grado di affrontare la realtà.

Questo naturalmente ha molto a che fare anche con il modello di leadership che sceglierai con il tuo staff, ma di questo ne parliamo meglio in un prossimo articolo.