OK, questo che leggerai oggi è antipatico, direi quasi rompiscatole.
Vedi, a volte ha il potere di spegnere entusiasmi e crearti problemi preventivi, roba di cui faresti volentieri a meno.
Ma dall’altra parte, invece, lo devi sempre, SEMPRE, tenere in considerazione, qualsiasi cosa tu stia facendo.
Anzi vuoi che ti dica: quando ho sbagliato in passato non è perché l’ho tenuto troppo alto, è sempre perché l’ho tenuto troppo basso.
Questo coso di cui sto parlando si chiama “margine di sicurezza” e fa la differenza tra chi vince per abitudine e chi perde troppo spesso.
Che cos’è il margine di sicurezza?
Beh, è quel “cuscinetto” che ti tieni tra ciò che pensi ti serva per fare qualcosa e ciò che effettivamente ti procuri per realizzare quella cosa,
Questa cosa è necessaria perché, visto che non sei onnipotente (non so se te l’avevano mai detto) e non sei nemmeno un indovino, beh allora la maggior parte delle tue assunzioni tipicamente andranno male.
Insomma, è un po’ quello che fanno gli ingegneri quando costruiscono i ponti.
Cioè, non è che assumono che il ponte debba tenere un carico medio, no!
Assumono che il ponte sia pieno di camion zeppi di piombo, tutti lì incolonnati fermi al casello.
E poi, oltre a quelle eventualità, ancora tengono un margine di sicurezza.
Ora, il problema è che l’abitudine mentale di tenere sempre presente un margine di sicurezza è molto poco attraente, perché a volte ti mette un semaforo rosso, grosso così, su qualcosa che VUOI fare, ma magari non sei ancora nelle condizioni di poter fare.
Esempio tipicissimo: pensi che per la tua startup occorrano 80 mila euro, ma la regola del margine di sicurezza dice che dovresti averne almeno 100.
E, invece, quello che succede nella realtà che cos’è?
Succede che quelli che pensano occorrano 80mila euro, per la loro startup, spesso ne hanno solo 60mila.
E si dicono: “beh, se risparmiamo ce la facciamo”, e poi si trovano in crisi di liquidità.
Sì perché se è vero che 60.000 è il 25% in meno di 80, in realtà 60.000 è il 40% in meno di 100, e 40% in meno, calcolato considerando il margine di sicurezza, è qualcosa che giustamente non ti farebbe nemmeno partire nel business.
Ma, invece, le persone partono lo stesso, e poi si fanno male.
Ma ti dico: il margine di sicurezza non vale solo quando fai partire una nuova startup, in realtà vale in mille contesti diversi.
Ad esempio: se sei un professionista, fai un un preventivo a qualcuno basandoti sulle ore di lavoro stimate.
Allora, se tu pensi di metterci 10 ore di lavoro, devi mettere in conto che ce ne vorranno sempre almeno 12.
Altrimenti, e questo è garantito, finisci per essere in ritardo.
Insomma: il margine di sicurezza a volte è un osso duro con cui confrontarsi, perché ha il potere di abbassare gli entusiasmi e tenerti con i piedi per terra.
Ma è un elemento fondamentale, è un elemento da tenere sempre presente se vuoi vincere nel lungo periodo.
D’altra parte lo cita anche Charlie Munger, socio storico dell’investitore più accurato di tutti i tempi, il solito Warren Buffett, che parlando del margine di sicurezza nel campo degli investimenti, dice più o meno così: “Il margine di sicurezza prima di investire dovrebbe essere così ampio, che la decisione di investire dovrebbe essere ovvia.”